Imparare a dialogare per costruire la pace

15 febbraio 2022

di Cecilia Bertanza

“Imparare a dialogare per costruire la pace – Collaborazione fra persone di diverso credo religioso per contribuire a consolidare la convivenza pacifica nel villaggio di Sokourani nella regione di Bobo Dioulasso in Burkina Faso”: cosa raccontare di questo progetto concluso nel 2021?

Quale obiettivo?

L’obiettivo del progetto è chiarissimo, esplicitato nel titolo dello stesso: favorire conoscenze, pratiche, confronti che rendano possibile la convivenza pacifica fra differenti religioni e credi.  Nel Burkina Faso, oltre ai problemi di sempre, si stava diffondendo anche il terrorismo e gli attentati di matrice religiosa e di rivendicazione fra etnie, seminando odio religioso e minando la pacifica convivenza delle popolazioni

Quali novità rispetto ad altri progetti?

Si è trattato di un progetto per il quale Bhalobasa è stato finanziato in buona parte dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – MAECI – avendo vinto un bando per i fondi dedicati.

Inoltre Bhalobasa ha beneficiato della fondamentale collaborazione dell’Associazione “Tante Mani per”, grazie ad una volontaria – Grazia Le Mura – che ha coordinato localmente tutte le attività per il raggiungimento degli obiettivi prefissi.

Perché proprio a Sokourani?

Qui, insieme con l’associazione Tante mani per, avevamo già contribuito a costruire, negli anni scorsi una scuola, una fattoria e C.A.S.A. S.A.R.A., una casa famiglia per bambini orfani e a rischio. Inoltre era stata realizzata la struttura di un Centro polivalente, non pienamente funzionante per mancanza di arredi e materiali. Qui giocano, studiano, fanno attività varie, bambini e ragazzi appartenenti a diverse fedi religiose.

Cosa abbiamo realizzato e come?

Abbiamo arredato completamente la biblioteca e la sala studio, acquistato libri in lingua dioula e francese, giochi e materiale didattico, realizzato incontri, iniziative, costruito un palco esterno.

Grazie al determinante impegno della referente a Sokourani, si è scelto di non rivolgersi alle grandi ditte, ma di supportare con le commesse e gli ordinativi le piccole imprese locali, a volte individuali, poiché si trattava di quelle che più stavano soffrendo e rischiavano il fallimento.

Qualche esempio? L’artigiano locale individuato per le sedie ed i tavoli è stato scelto non solo per le sue competenze e capacità, non facili da trovare in Burkina, ma anche per aver creato una vera e propria scuola dove insegna il mestiere a una dozzina di giovanissimi saldatori.

Quando i lavori assegnati prevedevano parti lignee, ci si è rivolti ad un’altra piccola impresa artigiana di falegnameria, tutta composta da giovani burkinabè.

Per la realizzazione di zainetti per le bambine ed i bambini sono state scelte stoffe tipicamente africane e contattate le sarte del villaggio e dei dintorni.

 Tutto questo movimento ha fatto sì che si risvegliasse un interesse nei villaggi della zona per quanto si stava verificando presso il Centro polivalente, e ciò ha costituito di per sé un’ottima forma pubblicitaria di diffusione delle successive iniziative.

Si è dato inizio ai percorsi di formazione e dialogo sulla diversità e la pace: alcuni nella struttura finalmente arredata e messa a punto, altri direttamente nelle scuole. Per i bambini si è usato il disegno, il canto, la drammatizzazione.

La platea degli adulti, che inizialmente doveva essere composta dagli operatori e collaboratori delle strutture, si è allargata, raddoppiando addirittura: hanno partecipato adulti dei villaggi, commercianti, operatori sociali, medici, persone che circolavano per qualche motivo nell’orbita del Centro polivalente, e anche figure istituzionali.

È stata inoltre programmata la partecipazione a eventi significativi delle due comunità religiose presenti localmente, come Ramadan, Pasqua, Natale, oltre alla condivisione di cerimonie, quali funerali e matrimoni.

Tutte le attività previste dal progetto sono state effettuate tenendo conto delle misure in vigore in materia di contenimento e gestione dell’emergenza COVID-19 e ciò ha costituito un momento utile per la creazione di una cultura di prevenzione.

Ecco i link ad alcuni interessantissimi articoli di Grazia Le Mura – la referente locale per questo progetto – sul Burkina Faso:

https://ilmanifesto.it/burkina-faso-lo-scacchiere-degli-integri/

https://ilmanifesto.it/lultima-goccia-del-burkina-faso/

https://ilmanifesto.it/africa-diversamente-covid/

 

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