Emozioni al Premio Alessandra…

22 May 2018

Sono passati due giorni dal Premio Alessandra alle volontarie di Amici della Strada Maria Chiara Dente ed Elisabetta Magnesa, una donazione di mille euro per essersi distinte nella promozione dei diritti umani e nella capacità di instaurare relazioni con persone particolarmente fragili e che andranno, grazie aloro, all’associazione della quale fanno parte.
Emozioni così potenti, in quel pomeriggio, che le parole non hanno saputo seguirle subito.
Solo ora riusciamo a scrivere qualcosa che ci ha scosso forte, mentre la commozione diventava l’abito di tutti, ci riempiva gli occhi di lacrime e il cuore e la mente di stimoli nuovi.
Mai così chiara la prospettiva da cui guardare il mondo, mentre le strade di Bhalobasa e di Associazione “Gli Amici della Strada” si congiungevano ancora e si arricchivano reciprocamente.
Mai così nitido il volere.
“Da sette anni sono nell’associazione, fuori, per strada, la relazione umana è devastante e bella, arriva un giorno in cui persone senza dimora che ti hanno detto poco o sempre le stesse cose si aprono e ti donano pezzi di vita… è bellissimo. Così è il gruppo… forse fare cose buone attira persone buone”, ha detto Maria Chiara. “Maurizio, Elia, Paolo, Francesca e tanti altri hanno vissuti davvero negativi, per me ascoltarli è difficile… ma è proprio questa sensazione che mi resta dentro che mi stimola a continuare, io voglio esserci per loro… e il gruppo è straordinario e mi sostiene tanto”, ha detto Elisabetta. Così giovani e risolute entrambe, Maria Chiara 27 anni, Elisabetta 21, premiate dalla nipote di Alessandra, Stefania Ricci.
Amici della strada è un gruppo di circa 45 persone con una storia paradigmatica, come ha sottolineato Alessandro Carta, referente del Progetto Homeless e vicepresidente di fio.PSD. “Venti anni fa a Pisa e dintorni non c’erano servizi strutturati per le persone senza dimora. Alcuni ragazzi presero un’iniziativa e oggi il Progetto Homeless esiste solo perché questi ragazzi non hanno fatto finta di non vedere. Le esperienze come queste nascono e si consolidano perché c’è qualcuno che osserva, discerne e si prende cura, uscire dalla povertà e da situazioni come queste è difficile, le disuguaglianze crescono… l’unica risposta è proprio nella comunità, la risposta si diffonde e si estende, si fa comunità quando riusciamo a fare uno scatto in avanti nei diritti, quando pensiamo a lavorare sui bisogni per poi valorizzare i desideri, le qualità e le possibilità di queste persone. Le risposte devono costruire relazioni per portare vero cambiamento”. Quanti ponti tra Amici della Strada e Bhalobasa! Lo hanno sottolineato bene il presidente Alessandro Cipriano e il vicepresidente Matteo Ferrucci. Raramente, anche loro, malgrado la enorme mole di esperienze umane, come cooperanti, professionalmente e da volontari, visti così presi e commossi.
Amici della strada, come ha ricordato il presidente Andrea Favilli, accoglie continuamente tanti nuovi volontari e molti sono giovanissimi: “Hanno vent’anni e qualcuno anche meno! Questo, il loro impegno, la loro attenzione e la loro sensibilità ci danno molta forza e ci donano uno spaccato sui più giovani bellissimo e diverso da quello che a volte emerge dalla società”.
“Tra poco _ ha concluso il nostro presidente onorario e fondatore Armando Zappolini _ concluderò un’esperienza decennale da presidente delCoordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza – CNCA, quasi mille comunità, 15.000 operatori, circa 8.000 volontari. Ripensando alla mia vita, che ho raccontato nel libro che tra poco presenterò anche in Vaticano, e a quanto ho ascoltato oggi e che conosco bene… quanta fatica, quanto dolore in ogni esperienza di sofferenza e disagio, ma soprattutto quanta gente bella, quanta resistenza e quanta umanità. Noi siamo un pezzo di tutti loro così come Alessandra è dentro ognuno di noi. E ognuno di noi è solo debitore, facendo il volontario, stando accanto agli altri, sta restituendo. C’è bisogno di sguardi, di parole, di scelte. Prepariamo insieme un’altra primavera per le persone più sole e povere, non dando loro solo da mangiare, ma anche nutrimento di amore, di abbracci e di calore”.
Ci vediamo al Premio Alessandra 2019…

















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