di Simona Caroti
Alle 7:35 di questa mattina, Lunedì dell’Angelo per i cristiani, è morto Papa Francesco.
Le sue parole, i suoi gesti, i suoi richiami forti, costanti e continui al servizio dei più deboli, fragili, emarginati, all’accoglienza, all’inclusione, alla fraternità e alla pace sono stati per noi ispirazione, dono, speranza.
Questi valori che ha rimesso al centro, davanti al mondo, in ogni istante, sono stati e sono uno stimolo potente per noi!
Dal nome che ha scelto a quello che, in perfetta coerenza, è stato e ha fatto, Francesco è stato l’uomo, è stato il Papa del quale ognuno e ognuna di noi adesso piange la scomparsa.
Credenti di ogni fede, cristiani, agnostici, atei.
“L’accoglienza è un’espressione dell’amore, di quel dinamismo di apertura che ci spinge a porre l’attenzione sull’altro, a cercare il meglio per la sua vita… nella misura in cui viene permeata da questo atteggiamento di apertura e di accoglienza, una società diventa capace di integrare tutti i suoi membri, anche quelli che per vari motivi sono ‘stranieri esistenziali’ o ‘esiliati occulti’, come a volte, ad esempio, si trovano ad essere le persone con disabilità o gli anziani…”
