Ancora emozioni, tante, progetti, racconti, incontri dai nostri volontari e volontarie in viaggio in Uganda.
di Irene Giorgi
Eccoci a In Need Home, un’associazione che si occupa di bambini di alcuni Slum di Kampala. L’edificio in cui si svolgono le attività si trova ai margini dello Slum Namuwongo, dove vivono circa 50.000 persone, in maggioranza donne e bambini.
Dopo essere stati accolti con grande calore da Annie e Michael, i responsabili dell’associazione, siamo stati accompagnati a una breve visita allo slum. È quasi una città a sé, con “negozi” come i parrucchieri, i banchi di verdura e frutta, i meccanici, i riparatori di cellulari, rivendite di bibite e liquori, banchetti con cibo cucinato ecc. il tutto lungo la strada centrale, cioè lungo la ferrovia dove passa un treno merci alcune volte al giorno.
Chiamarla strada è davvero un eufemismo, è terra piena di buche e pozzanghere con ai lati la fogna a cielo aperto. Le baracche, stanzette di lamiera sulla nuda terra, e spesso direttamente sui canali di scolo, si stendono ai lati della strada per centinaia di metri, una attaccata all’altra, buie, al cui interno c’è spazio solo per un lettuccio. Ci dormono fino a 12 persone, soprattutto mamme e nonne con molti bambini.
Entrare in questo inferno di degrado fisico e morale, dove regnano corruzione, racket, prostituzione e droga è assolutamente pericoloso per gli estranei, a meno che, come noi, non siano scortati da persone del luogo ben conosciute degli abitanti dello Slum.
L’esperienza, anche se di meno di un’ ora, è stata per tutti noi scioccante, anche per quelli che già hanno conosciuto questa realtà durante altri viaggi.
Siamo ritornati all’associazione con una grande tristezza nel cuore e un senso di impotenza che ci attanagliava. Il resto della mattina lo abbiamo trascorso con Annie e Michael, condividendo con loro i nostri sentimenti, facendo domande sulla situazione dello Slum e poi parlando dell’andamento del nostro progetto Teresa, un filo di speranza di riscatto almeno per alcuni dei bambini che vivono nello Slum.
Il progetto, attivo da 10 anni, ha lo scopo di proteggere bambine a rischio di violenza o rapimento inserendole in scuole con convitto in modo da far trascorrere loro meno tempo possibile all’interno dello Slum. Le ragazze sono una ventina e alcune di esse sono ormai ventenni, stanno per finire la scuola e puntano a trovare un lavoro qualificato che dia loro la possibilità di uscire definitivamente dallo Slum per vivere una vita dignitosa. Erano lì ad aspettarci per esprimerci la loro gratitudine.
Dopo pranzo ci siamo intrattenuti con i bambini che frequentano la scuola non formale di In Need Home. Sono 23 bambini e ragazzi dello Slum di varie età, mai stati a scuola, che imparano a leggere e scrivere e a comportarsi “da studenti” in modo da poter essere successivamente inseriti nella scuola pubblica.
Hanno cantato e ballato per noi circondandoci dell’affetto che tutti i bambini africani ci offrono quando li incontriamo.
Alla fine abbiamo incontrato i ragazzi e le ragazze che frequentano lì i corsi professionali (parrucchieri, sarti, riparazione cellulari, computer) finanziati dalla Chiesa Valdese Italiana.
Un po’ di conforto in una giornata pesante.





