Il campo profughi di Usivak ospita nuclei familiari e minori stranieri non accompagnati.
Secondo l'ultimo report i migranti arrivano da Afghanistan (64%), Iraq (13%), Pakistan (7%), Iran (6%), Siria (2%) e altri stati (9%).
Il social corner di Usivak è sostanzialmente una stanza organizzata e attrezzata in cui si possono consumare bevande calde, qualche bibita e intrattenersi per parlare e giocare (sono presenti e disponibili giochi da tavolo, carte, scacchi, etc). E pensato come una spazio di normalità in un
luogo poco umano. Sono sempre presenti operatori (in questo momento ci sono 5 caschi bianchi di Caritas Italiana e 3 operatori di BiH) ma il tempo non è rigidamente scandito da iniziative e appuntamenti. E così volutamente, proprio per lasciare liberi gli ospiti di auto-organizzarsi e soprattutto per dedicare tempo allascolto.
Attività più strutturate, comunque, non mancano. Vengono organizzati workshop specifici. A breve prenderà il via un corso di lingua italiana. Si organizzano anche corsi di lingua bosniaca. Usivak è anche uno spazio per la presentazione e lorientamento verso progetti del territorio: ad esempio a breve prenderà il via un percorso per inserire i bambini migranti (3-5 anni) nellasilo del Centro Giovanile di Sarajevo